Terzo anno per me al Firenze Rocks, il festival di musica nel cuore dell' Italia nell'ippodromo del Visarno a Firenze.
Il Festival di musica ha come radio ufficiale Virgin Radio, la radio per antonomasia di musica rock e si è confermato nell'arco di questi anni uno dei principali festival europei in grado di attrarre le più grandi stelle della musica internazionale.
Dopo Aerosmith, Guns n' Roses, quest' anno è stata la volta di assistere al concerto dei Cure ( già visti nel 2016), i protagonisti della quarta ed ultima sera di questa edizione 2019.
In questa calda giornata di giugno alle 17.30 salgono sul palco gli Editors un gruppo con leader Tom Smith ( un cognome una garanzia?!). Il gruppo si esibisce con i loro pezzi più belli e accattivanti come anche Munich e the Racing Rats.
Il pubblico è partecipe, ma la loro esibizione dura troppo poco, lasciando sorpreso il pubblico.
Non si intuisce la motivazione.
Con un pizzico di delusione, decido per un giro negli spazi all'interno del festival.
È davvero bella la presenza di una moltitudine di persone immersa in un'atmosfera rilassata e divertente dove la protagonista unica è la musica che deve unire e far condividere.
Dopo gli Editors è la volta dei Sum 41.
Il gruppo fa il possibile per fare muovere il pubblico poco partecipe, ma il loro pop- punk delude un po' e non colpisce più di tanto la folla che attende l' arrivo di Robert Smith e dei Cure.
Sono quasi le 21 e alcuni fans dei Cure stanno ancora arrivando e prendendo posto.
Gli oltre 30.000 fan di Robert Smith e compagni attendono in fermento.
I Cure salgono con la massima tranquillità sul palco, in ordine.
Robert Smith è un po' più appesantito dagli anni, ma sempre così adorabile e quasi imbarazzato e timido, ma basta che il concerto inizi per capire che artista egli sia .
Robert Smith riesce sempre a colpire nel segno dal vivo. La sua band offre oltre due ore di grande spettacolo ai presenti, pescando a piene mani da una discografia imponente. Le canzoni seguono una dietro l'altra con un' intensità che aumenta come all' arrivo di Lovesong o Just like Heaven.
I pezzi di susseguono e dopo 22 canzoni, il gruppo esce senza tante parole, per poi rientrare e proseguire con gli ultimi incredibili pezzi della serata come Lullaby e Boys don't cry.
In questa calda serata Robert è più sciolto e divertente del solito tanto da dialogare e confrontarsi con il pubblico.La band gira alla perfezione, è un piacere ascoltare l’incedere di Simon Gallup (basso), Jason Cooper (batteria), Reeves Gabrels (chitarra) e Roger O’Donnell (tastiera). Il pubblico partecipa, balla e si gode un gruppo che racconta un' epoca di musica che benché lontana è viva tuttora.
I Cure con il loro sound , che affonda le radici in post-punk, new wave, alt-rock, si confermano dei numeri uno assoluti, regalando ai presenti un concerto clamoroso, denso di coinvolgimento e carisma.
È un concerto incredibile con scenografie molto belle e che si chiude con un'incredibile ovazione del pubblico e i timidi sorrisi di Robert Smith a dimostrazione che non servono gesti eclatanti per essere un grande artista amato dai propri fans.
Un'altra incredibile edizione del Firenze Rocks si conclude con moltissime presenze e si pensa già ai nomi della prossima edizione.
Il Festival di musica ha come radio ufficiale Virgin Radio, la radio per antonomasia di musica rock e si è confermato nell'arco di questi anni uno dei principali festival europei in grado di attrarre le più grandi stelle della musica internazionale.
Dopo Aerosmith, Guns n' Roses, quest' anno è stata la volta di assistere al concerto dei Cure ( già visti nel 2016), i protagonisti della quarta ed ultima sera di questa edizione 2019.
In questa calda giornata di giugno alle 17.30 salgono sul palco gli Editors un gruppo con leader Tom Smith ( un cognome una garanzia?!). Il gruppo si esibisce con i loro pezzi più belli e accattivanti come anche Munich e the Racing Rats.
Il pubblico è partecipe, ma la loro esibizione dura troppo poco, lasciando sorpreso il pubblico.
Non si intuisce la motivazione.
Con un pizzico di delusione, decido per un giro negli spazi all'interno del festival.
È davvero bella la presenza di una moltitudine di persone immersa in un'atmosfera rilassata e divertente dove la protagonista unica è la musica che deve unire e far condividere.
Dopo gli Editors è la volta dei Sum 41.
Il gruppo fa il possibile per fare muovere il pubblico poco partecipe, ma il loro pop- punk delude un po' e non colpisce più di tanto la folla che attende l' arrivo di Robert Smith e dei Cure.
Sono quasi le 21 e alcuni fans dei Cure stanno ancora arrivando e prendendo posto.
Gli oltre 30.000 fan di Robert Smith e compagni attendono in fermento.
I Cure salgono con la massima tranquillità sul palco, in ordine.
Robert Smith è un po' più appesantito dagli anni, ma sempre così adorabile e quasi imbarazzato e timido, ma basta che il concerto inizi per capire che artista egli sia .
Robert Smith riesce sempre a colpire nel segno dal vivo. La sua band offre oltre due ore di grande spettacolo ai presenti, pescando a piene mani da una discografia imponente. Le canzoni seguono una dietro l'altra con un' intensità che aumenta come all' arrivo di Lovesong o Just like Heaven.
I pezzi di susseguono e dopo 22 canzoni, il gruppo esce senza tante parole, per poi rientrare e proseguire con gli ultimi incredibili pezzi della serata come Lullaby e Boys don't cry.
In questa calda serata Robert è più sciolto e divertente del solito tanto da dialogare e confrontarsi con il pubblico.La band gira alla perfezione, è un piacere ascoltare l’incedere di Simon Gallup (basso), Jason Cooper (batteria), Reeves Gabrels (chitarra) e Roger O’Donnell (tastiera). Il pubblico partecipa, balla e si gode un gruppo che racconta un' epoca di musica che benché lontana è viva tuttora.
I Cure con il loro sound , che affonda le radici in post-punk, new wave, alt-rock, si confermano dei numeri uno assoluti, regalando ai presenti un concerto clamoroso, denso di coinvolgimento e carisma.
È un concerto incredibile con scenografie molto belle e che si chiude con un'incredibile ovazione del pubblico e i timidi sorrisi di Robert Smith a dimostrazione che non servono gesti eclatanti per essere un grande artista amato dai propri fans.
Un'altra incredibile edizione del Firenze Rocks si conclude con moltissime presenze e si pensa già ai nomi della prossima edizione.
Bello!!!
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